
RICCARDO COLOMBO
ARCHITECTURE PORTFOLIO
Il progetto parte dall’analisi di alcune tipologie costruttive tradizionali sviluppatesi nel corso dei secoli di un’area geografica, per poi progettare una casa unifamiliare nella medesima regione. Queste architetture rurali possono essere definite “architetture senza architetti” poiché sono il frutto di una tradizione culturale di un determinato luogo. La tradizione e le condizioni culturali e sociali del luogo infatti ha fatto si che nel tempo si creassero forme costruttive che rispondessero alle esigenze funzionali ed economiche locali. Queste sono profondamente influenzate dalla disponibilità dei materiali da costruzione e dalle caratteristiche climatiche del luogo.
In questo caso il contesto non è solo visibile e tangibile, ma sottintende un bagaglio culturale legato alla tradizione e alle tecniche costruttive di un luogo. La tradizione è parte integrante dello stesso e fornisce un’importante stratigrafia di scelte progettuali, funzionali e formali adottate in un determinato ambiente. Queste forme architettoniche rurali sono in grado di fornire indicazioni importanti anche per la realizzazione delle nuove costruzioni in rapporto diretto con l’ambiente circostante. La tradizione diventa elemento fondamentale per il progetto del nuovo.
Il progetto parte dall’analisi del Rascard, costruzione tipica di montagna che deriva dalla tradizione costruttiva delle case Walzer. Lo studio di queste architetture rurali e l’analisi di altri esempi architettonici che sono nati da questa tradizione ci hanno fornito le basi per far si che il nostro intervento si inserisse, seppure in chiave moderna, nel contesto della tradizione costruttiva e tipologica alpina. Il progetto si compone di 3 aspetti fondamentali : 1. tipologia: viene riproposta la tipologia del rascard con un edificio su due livelli e l’aspetto formale tipico della casa alpina. 2. distribuzione degli spazi interni: gli spazi sono pensati come elementi distinti appartenenti alla stessa unità. 3. bioclimatica: partendo dallo studio delle case passive abbiamo progettato con esposizione Sud una serra solare che, nella stagione invernale, sfrutta l’assorbimento diretto del calore solare, mentre nella stagione estiva, è schermata dai raggi solari, in modo naturale, grazie alla vegetazione e, meccanicamente, da dei brise soleil che impediscono il surriscaldamento della casa. Riprendendo lo studio della bioclimatica tradizionale del Rascard che sfruttava la circolazione dell’aria per mantenere asciutto il raccolto abbiamo pensato a delle griglie meccaniche che permettono la circolazione dell’aria all’interno della casa favorendone il riciclo .
Gli spazi sono pensati come elementi distinti appartenenti alla stessa unità.
Come un trifoglio è una singola foglia costituita da tre lobi così anche la villa unifamiliare è pensata come elemento unico costituito da più spazi dedicati a ogni componente familiare.
Al piano primo, dove si accede tramite una balconata che ruota intorno a tutto il perimetro della casa, si trova la zona giorno comune a tutti i componenti familiari. Sul retro dell’abitazione si trova la stanza “padronale” dotata bagno privato. Scendendo tramite il corpo scale al piano terra si trovano rispettivamente un ripostiglio dove riporre l’attrezzatura da sci, la camera dei figli e quella degli ospiti ognuna dotata di una bagno, di una piccola zona giorno e di un accesso secondario che permette una certa indipendenza a ogni componente familliare.
VILLA PASSIVA _rascard
Progetto di una villa unifamiliare passiva
Valle d'Aosta
2009
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